Sul tema dell’Ospedale di Siracusa vedo tante
prese di posizioni ma tutte incentrate sulla sua collocazione, come se questo
fosse l’unico problema risolto il quale la città avrà comunque un nosocomio
all’altezza delle esigenze di tutto il territorio che dovrà servire.
Purtroppo non è così. La collocazione è solo
un aspetto e, a mio avviso, esistono più siti adatti per la costruzione del
nuovo presidio. Tuttavia mi sembra che bisogna fare un passo avanti e per
questa nuova importante opera avanzare richieste che la rendano veramente
all’altezza delle esigenze del bacino di utenza. In questo senso sposo in pieno
il decalogo proposto dall’Ordine dei Medici di Siracusa che pone una serie di
questioni e non solo la scelta dell’area sulla quale non entra perché spetta
all’Istituzione Comunale.
Vediamo quali sono questi punti:
- “Modularità”, “Flessibilità” e predisposizione per i futuri sviluppi
L’impianto del nuovo Ospedale di Siracusa dovrà essere ispirato ai principi di modularità e di flessibilità, al fine di renderlo da un lato coerente con l’attuale “Rete Ospedaliera Regionale”, ma dall’altro già predisposto per l’eventuale futuro sviluppo verso il “DEA di 2° Livello”.
2) Priorità della idea progettuale rispetto al condizionamento territoriale
Le scelte progettuali del nuovo Ospedale di Siracusa dovranno essere dettate dai “Fabbisogni Sanitari”, dalle scelte tecniche e dai più moderni ed aggiornati principi della “Edilizia Ospedaliera” e, pertanto, non potranno essere condizionate dalla scelta del terreno, ma viceversa.
3) Adozione delle Linee Guida per l’Edilizia Ospedaliera del CNETO
Un
buon punto di partenza per sviluppare l’Idea progettuale
è rappresentato dalle più moderne Linee Guida del CNETO (Centro Nazionale per
l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera).
4) Adozione degli indirizzi Agenas in tema di Edilizia Ospedaliera
Un
altro basilare indirizzo è lo studio su “L’Ospedale modello” elaborato da
Agenas: “Principi guida organizzativi, tecnici e gestionali, per la
realizzazione e gestione di ospedali ad alta tecnologia e assistenza”.
5) Adozione del “Modello dell’Ospedale a Cure Integrate centrato sul
Paziente”
In
coerenza coi suddetti indirizzi, l’Ospedale dovrà essere pensato e realizzato
per favorire lo sviluppo del cosiddetto “Modello a cure Integrate centrato sul
Paziente” che rappresenta oggi il più efficace ed efficiente modello
organizzativo ospedaliero per acuti, nonché il punto di partenza per ogni
eventuale sviluppo verso il “Modello per intensità di cure”. Un modello in cui
l’organizzazione della struttura deve soddisfare le necessità del paziente e
non più soltanto degli operatori, favorendo lo sviluppo di percorsi e processi
integrati, di PDTA, del lavoro d’equipe e del funzionamento per aree omogenee.
6) Caratteristiche architettoniche funzionali al Modello
Per
far fronte alle peculiarità sopra esposte l’ospedale dovrà essere concepito con
le caratteristiche strutturali più idonee al suddetto modello, quali ad esempio
lo “sviluppo orizzontale”, per ridurre al massimo l’impatto ambientale,
favorire i percorsi integrati ed eliminare l’uso delle “torri”, ovvero
l’organizzazione per “blocchi funzionali” (area dell’emergenza, piastra
tecnologica, corpo delle degenze e della ospitalità alberghiera), oppure
ancora l’ adozione di soluzioni architettoniche tra le più moderne che
consentano l’organizzazione dipartimentale, la flessibilità organizzativa e la
progressiva espandibilità di moduli e posti letto.
7) Previsione delle Aree minime di Supporto
Accanto
all’area occupata fisicamente dal complesso ospedaliero è necessario prevedere
tutte le aree di supporto. La dotazione minima e obbligatoria di queste aree è
costituita dall’ “elisoccorso”, dalla “centrale tecnologica con riserva
idrica”, dai “parcheggi dedicati”, dislocati su di una superficie di almeno
30.000 mq e capaci di mille posti macchina, e dalle “aree a verde attrezzato
con viabilità interna”, secondo i più moderni principi di umanizzazione e
urbanizzazione dell’edilizia ospedaliera (circa il 30% dell’intera area).
8) Superfici necessarie e principi di Urbanità
Per
realizzare la suddetta tipologia di ospedale moderno e funzionale è necessario
prevedere pertanto una superficie complessiva compresa tra i 150.000 e i
180.000 mq, comprensiva degli spazi dedicati alla mera struttura ospedaliera
(almeno 90.000) e le aree di supporto, prevedendo altresì che il nosocomio sia
ben servito dalla viabilità urbana, extraurbana e territoriale.
9) Valenza “Provinciale”, collocamento nella rete dell’Emergenza e
accessibilità viaria
Un
altro elemento fondamentale è il target geografico del Presidio Ospedaliero,
che non è determinato dalla sua eventuale classificazione in DEA di II Livello
(le cui caratteristiche, ai sensi del D.M. 70/2015, sono il bacino di utenza
minimo di 600.000 abitanti e oltre 70.000 accessi appropriati al P.S.), bensì
dalla collocazione del P.O. nella programmazione provinciale. A tal proposito,
oggi l’Ospedale del Capoluogo ospita ben 10 specialità non presenti negli altri
ospedali della ASP, e dunque programmate per le necessità dell’intera
provincia (Malattie Infettive, Pneumologia, Oncologia, Nefrologia, Chirurgia
Vascolare, Urologia, Neonatologia, Radioterapia, Medicina Nucleare e Pet-Tac,
Anatomia Patologica). Inoltre altre 3 specialità previste soltanto nel P.O. di
Siracusa sono fondamentali nell’economia della già esistente rete provinciale
per l’Emergenza: l’Emodinamica (fondamentale nella Rete per l’Infarto), la
Stroke Unit (fondamentale nella Rete per l’Ictus), e la Terapia Intensiva
Neonatale (fondamentale nella rete per l’Emergenza Neonatale e dei Punti
Nascita). Ciò significa in altri termini che l’Ospedale di Siracusa, avendo una
collocazione strategica nelle reti tempo-dipendenti dell’Emergenza, e servendo
l’intera Provincia, deve essere facilmente raggiungibile non solo dai cittadini
del Capoluogo, ma anche da quelli dell’intero bacino provinciale, da nord, da
sud e dall’area montana. Dunque le scelte devono prendere in considerazione
anche, e soprattutto, la sua accessibilità viaria provinciale, con particolare
riferimento ai tempi di percorrenza e al rispetto della cosiddetta “golden
houer”, vale a dire il tempo massimo entro cui il paziente critico deve
raggiungere l’Ospedale per evitare la morte.
10) Caratteristiche orografiche, geomorfologiche ed economicità dell’area
da individuare
L’ultimo
principio basilare è legato alle migliori caratteristiche orografiche e
geomorfologiche del territorio (accessibilità e sicurezza), nonché dalle
migliori condizioni del valore economico del terreno da espropriare, onde
riservare più risorse per la realizzazione della struttura e del parco
tecnologico.
Credo
che il contributo fornito dall’Ordine dei Medici è un’ottima base di
discussione sul piano tecnico e scientifico per formalizzare il progetto del
nuovo ospedale. Oggi più che mai la Citta e la Provincia di Siracusa hanno la
necessità di avere un moderno nosocomio, costruito secondo specifiche
caratteristiche e che abbia la possibilità di implementare la propria offerta
sanitaria nel futuro e di adeguarla a sopravvenute esigenze. Non quindi
un’opera bloccata ma capace di
evolversi nel tempo. Se ci si adeguerà a questi principi, la scelta del sito
poi sarà un aspetto non dico secondario ma non così importante da bloccarne
l’iter amministrativo. Si faccia presto quindi: e si faccia bene.